Via del porcellana 59 rosso

Silvia Baracani, architetta, coworking manager fondatrice di Viadelporcellana59rosso, Coworking & Bottega al femminile a FirenzeNel 2011 ho co-fondato il marchio Multiverso Coworking Network e nel 2012 con i miei 5soci, tutti uomini, abbiamo aperto la nostra prima sede di coworking in Campo di Marte aFirenze. Nel 2013 facemmo una prima ricerca interna e veniva fuori che il rapporto trauomini e donne era 80% a 20%.Il mondo delle partite iva e dell’impresa è maschile, così nel 2016 ho cominciato astrutturare un mio progetto indipendente all’interno del network che sviluppasse l’idea delcoworking al femminile. Ho ristrutturato un piccolo spazio in centro a Firenze e l’ho apertonel 2017. In Via del Porcellana il rapporto è invertito, non perchè ci sia una selezioneall’ingresso, ma perché è bastato porsi il problema e condividerlo. E’ nata una sorta si“sorellanza”. Il coworking si è evoluto plasmandosi sulle esigenze di chi lo frequenta e crede in uno stile di lavoro collaborativo e solidale. Ora siamo Coworking & Bottega.Il cuore del coworking non è la “promozione” del network, bensì la costruzione di relazioniche rafforzino le attività reciproche: c’è una rete di persone stretta che è intorno alladecina, una più larga di una cinquantina di persone e gli esterni veri e propri chepartecipano alle attività o usano lo spazio. Il coworking non né è una cooperativa, né unacomunità con regole precise, è più un flusso di persone con legami più o meno forti. Iprofili delle persone sono vari, quello che li accomuna sono l’elevato tasso discolarizzazione e l’indipendenza. I corsi e gli workshop che attiviamo, nascono dalle competenze che ci sono all’internodella rete di persone che vivono lo spazio. L’workshop sul business model canvas è statouno strumento utile primariamente a noi: grazie al lavoro di Michele Magnani, mio socioanche dentro Multiverso, è diventato un metodo da esportare agli altri per aiutare lepersone ad orientarsi sui propri progetti, vederne la sostenibilità, le criticità e i punti diforza. Kristina Grancaric, psicologa del lavoro e Coach, ci ha aiutato in questi anniattraverso percorsi di busuness therapy sia individuali che collettivi. E’ molto importanteper le attività indipendenti, soprattutto quando si lavora spesso in gruppo, avere unsupporto per orientare il lavoro e raggiungere degli obiettivi, che spesso non sono chiari.Lavorare sui valori che si vogliono veicolare e sulla sostenibilità economica ed emotiva deiprogetti è un’attività chiave all’interno di Via del Porcellana. Nella parte di bottegaproponiamo il laboratorio di maglieria di Elena Bucciarelli, stilista fondatrice del marchioLanana e organizziamo il laboratorio di kokedama e di incisione con Maya Boll, illustratricee artista. Ma abbiamo anche altri laboratori nel cassetto che lanceremo l’anno nuovo.L’obiettivo a medio termine, già in fase di sviluppo, è creare un nostro e-commerce per lavendita di manufatti artistici e di artigianato accessibili alle persone, perchè nell’ultimoanno abbiamo avuto modo di scoprire molte donne a Firenze con doti manuali e artistichenotevole che mancano però della capacità di immettersi sul mercato. La scelta del luogo e del quartiere è stata primariamente economica: è un quartiere ancorapoco gentrificato, dunque meno caro anche se a due passi da Santa Maria Novella, lastazione centrale di Firenze. A me piace molto anche se a volte ci sono stati episodi diforte disagio sociale. Ci sono ancora piccole botteghe e gallerie d’arte, basta pensareall’Armadillo, associazione che promuove corsi e mostre per illustratori e artisti, a pochi mda noi, o alla Street Levels Gallery, una delle poche gallerie di street art in Italia, appenagirato l’angolo.Creare reti solidali di professioniste/i, capaci di essere economicamente sostenibili su temiquali l’autonomia personale, l’arte e l’artigianato è un lavoro lungo, ma è il mio desiderio eil nostro obiettivo.


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